Videogiochi fantasy: Parte III (1989)
Curse of the Azure Bonds
Distributore: SSISviluppatore: SSI
Sistemi:PC, C64, Apple II, Atari ST, Amiga
Anno: 1989

Curse of the Azure Bonds è il seguito dei giochi fantasy della saga Pool of Radiance, e le vicende narrate continuano la sua storia. All'inizio dle gioco, il party è assalito da un gruppo di misteriosi nemici, che lo sconfigge e marchia i suoi membri con 5 simboli azzurri, capaci di prendere il controllo dei personaggi e renderli capaci di atti terribili. Lo scopo dei PG è quello di trovare un modo di rimuovere questa maledizione, e al contempo di scoprire chi si nasconde dietro al loro agguato.
Curse of the Azure Bonds presenta diversi miglioramenti rspetto al predecessore: il limite di livello raggiungibile ("level-cap") è innalzato al 10-12º livello, il che comporta l'introduzione di incantesimi più potenti per maghi e chierici, e la presenza di una vasta tipologia di mostri fantasy da affrontare, compresi i Drow, che per la prima volta appaiono in un videogioco fantasy ispirato a AD&D.
Altri miglioramenti riguardano la grafica e l'intorduzione di una mappa destinata agli spostamenti del gruppo, e la possibilità di importare il party di personaggi da Pool of Radiance. Tuttavia quest'ultimo aspetto costituisce anche il punto debole del gioco: essendo la difficoltà tarata per un gruppo di personaggi di 5º livello, importare il party, che nel precedente videogioco fantasy raggiungeva il 6º livello, rende il gioc troppo facile.
A parte questo difetto, il gioco rappresenta un notevole miglioramento, anche grazie all'introduzione delle quest secondarie ("side-quest") per la prima volta in un videogame.
Dragons of Flame
Distributore: SSISvluppatore: U.S. Gold
Sistemi: PC, Commodore 64, Apple II, Atari ST, Amiga
Anno: 1989

Secondo gioco della serie Silver Box, Dragons of Flame continua la storia narrata in Heroes of the Lance (ispirata alla saga di romanzi fantasy ambientata nelmondo di AD&D Dragonlance): il gioco vede gli eroi alle prese col dungeon di Pax Tharkas, per poi confrontarsi col malvagio chierico Verminaard.
A differenza del videogioco fantasy sopra recensito, questo non ha rappresentato un miglioramento rispetto al primo capitolo: sebbene il numero di personaggi impersonabili sia salito a 10, il gameplay è rimasto il medesimo, con tutti i difetti del caso, fra cui l'elevata difficoltà e la ripetitività dle gioco, che lo rendono noioso dopo un po'.